Catania all'avanguardia con le Equipe Multidisciplinari Integrate (EMI), un modello unico in Italia per la tutela dei minori segnalati dall'Autorità Giudiziaria.
Nel pomeriggio del 10 gennaio, presso il Museo Diocesano di Catania, si è tenuto un importante convegno dal titolo “Le Equipe multidisciplinari integrate (EMI): Stato dell’arte del modello organizzativo e prospettive programmatiche”.
Organizzato dall’Asp di Catania in collaborazione con il Tribunale per i Minorenni, l’evento ha visto la partecipazione di esperti, rappresentanti delle istituzioni, magistrati, forze dell’ordine e associazioni del Terzo settore.
Obiettivo: confrontarsi sui risultati ottenuti in due anni di attività delle EMI e sulla procedura per la valutazione e presa in carico dei minori segnalati. L’iniziativa è stata accolta con grande interesse, attirando una platea numerosa e qualificata.
Presenti alla presentazione del progetto il procuratore della Repubblica di Catania, Francesco Curcio, e il procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, Patrizia Imperato. Le loro riflessioni hanno sottolineato l’importanza di una collaborazione efficace tra autorità giudiziarie e istituzioni sanitarie, evidenziando come il modello EMI rappresenti una best practice da replicare a livello nazionale.
I risultati raggiunti
Il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, ha sottolineato i progressi del modello EMI: «In due anni abbiamo implementato l’organizzazione, aumentato il personale e riorganizzato i servizi. I risultati sono evidenti sia nei numeri sia nell’efficacia delle sinergie attivate». Ha anche evidenziato come il sistema sia riuscito a rispondere alle crescenti esigenze dei minori e delle loro famiglie, grazie a una gestione multidisciplinare e alla collaborazione tra diversi enti coinvolti.
Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, ha evidenziato: «Il modello EMI è unico in Italia e ha già prodotto risultati straordinari. Con ulteriori investimenti e formazione possiamo migliorare ancora». Inoltre, ha annunciato che il progetto è al centro di un disegno di legge regionale denominato “Liberi di scegliere”, che potrebbe essere approvato entro il 2025.
Questo disegno di legge mira a garantire stabilità e risorse adeguate al progetto, trasformandolo in un pilastro del sistema di tutela minorile siciliano.
I dati dell’attività EMI
Tra aprile e dicembre 2024, le EMI hanno registrato risultati significativi, che testimoniano l’impatto positivo dell’approccio integrato:
433 colloqui psicologico-clinici (335 adulti, 98 minori).
382 colloqui sociali (302 adulti, 80 minori).
260 visite neuropsichiatriche per l’infanzia e adolescenza.
185 relazioni (90 adulti, 95 minori).
714 test somministrati (574 adulti, 140 minori).
151 osservazioni genitore-figlio (52 adulti, 99 minori).
336 procedure di lavoro di rete (200 adulti, 136 minori).
207 equipe di lavoro multidisciplinari (20 adulti, 187 minori).
Questi numeri evidenziano un significativo incremento dell’attività rispetto agli anni precedenti, dimostrando come l’adozione di un modello strutturato e condiviso abbia reso più efficace e tempestiva la risposta alle richieste dell’Autorità Giudiziaria.
Il modello organizzativo delle EMI
Le EMI sono state formalmente istituite il 27 ottobre 2022 grazie a un protocollo d’intesa tra autorità giudiziarie, istituzioni pubbliche, forze dell’ordine e ordini professionali.
Operano come interlocutore unico per l’Autorità Giudiziaria e garantiscono un approccio integrato e multidisciplinare.
Il personale è composto da psicologi, assistenti sociali e neuropsichiatri infantili, che collaborano con i servizi sanitari e sociali territoriali.
Questo modello è in linea con le riforme del sistema salute e giustizia, previste dal PNRR e dal DM 77/2022.
Le EMI rappresentano un’evoluzione culturale nella tutela dei minori, affrontando con competenza il crescente disagio di famiglie e bambini.
La loro attività si concentra non solo sulla cura e tutela, ma anche sulla prevenzione, promuovendo interventi mirati che tengano conto delle specificità di ogni singolo caso.
Un altro elemento distintivo del modello è la sua capacità di creare una rete solida tra tutti gli attori coinvolti, riducendo frammentazioni e sovrapposizioni. Le EMI garantiscono continuità assistenziale, supportando le famiglie lungo tutto il percorso giudiziario e di cura.
Verso un futuro strutturato
Le prospettive future prevedono un ulteriore potenziamento delle EMI e la loro strutturazione definitiva all’interno dell’Asp di Catania. Con l’approvazione della legge regionale “Liberi di scegliere”, il modello organizzativo potrà consolidarsi, diventando un riferimento per tutta Italia.
La città di Catania si conferma pioniera nella tutela dei minori, dimostrando come la collaborazione tra istituzioni possa generare soluzioni innovative e di grande impatto sociale. Grazie a un impegno congiunto, si sta costruendo un sistema capace di rispondere in modo efficace alle sfide del presente, ponendo le basi per un futuro in cui ogni minore possa sentirsi protetto e supportato.