
Negli ultimi anni, l'introduzione di tecnologie avanzate e la digitalizzazione dei servizi hanno trasformato il settore sanitario, rendendolo più efficiente ma anche più vulnerabile. Con l'implementazione di sistemi digitali per la gestione delle informazioni, la sanità si trova a fronteggiare sfide inedite legate alla sicurezza dei dati.
Questo tema è stato al centro di un'importante conferenza svoltasi a Villa Igea, Palermo, che ha riunito i principali esponenti del settore per discutere le minacce cibernetiche e le misure necessarie per proteggere le informazioni sensibili dei cittadini.
I dati sanitari rappresentano un patrimonio unico e prezioso, poiché contengono informazioni cruciali sulle cure e le diagnosi dei pazienti. Come ha sottolineato Nunzia Ciardi, vice direttrice generale dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, “il dato sanitario è unico, contiene le nostre cure, le nostre diagnosi.
Sono dati sensibili e appetibili perché non cambiano”. Queste informazioni, se esposte a minacce cibernetiche, possono essere sfruttate per scopi illeciti, mettendo a rischio la privacy dei cittadini e la fiducia nel sistema sanitario.
In Italia, gli attacchi informatici al settore sanitario sono aumentati del 50% negli ultimi anni. Questa crescita esponenziale ha portato a una maggiore preoccupazione tra i professionisti del settore, che temono di diventare ostaggi di cybercriminali. Un esempio emblematico è il caso degli Stati Uniti, dove un attacco ha portato al riscatto di 22 milioni di dollari.
“Se si vuole attaccare un paese, si attaccano le risorse sensibili”, ha affermato Ciardi, evidenziando la necessità di un approccio più aggiornato alla sicurezza informatica.
Come ci si prepara a questo?
Sono emersi dei suggerimenti per le Aziende che includono: proposte di non duplicazione database, formazione costante su cybersecurity, privacy e aggiornamento differenziato per livelli di accesso, collaborazione strategica e analisi del rischio con valutazione di impatto.
La sicurezza cibernetica nel settore sanitario non è solo una questione tecnologica, ma un tema che tocca profondamente la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.
La protezione dei dati sensibili deve diventare una priorità assoluta, con investimenti significativi in formazione, tecnologia e collaborazione. Solo così sarà possibile affrontare le sfide del futuro e garantire un sistema sanitario sicuro e affidabile per tutti.