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Crisi del Sistema Sanitario Italiano: un'analisi sulla Frammentazione dei Dati e l'Impatto Demografico

2025-01-06 06:00

Redazione

Notizie, Sanità Pubblica,

Crisi del Sistema Sanitario Italiano: un'analisi sulla Frammentazione dei Dati e l'Impatto Demografico

La prestigiosa rivista scientifica The Lancet ha recentemente pubblicato un editoriale che getta luce sulle gravi problematiche del sistema sanitario italiano

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La prestigiosa rivista scientifica The Lancet Regional Health – Europe ha recentemente pubblicato un editoriale che getta luce sulle gravi problematiche del sistema sanitario italiano. 

 

Secondo quanto riportato, l'infrastruttura dei dati sanitari è frammentata e inefficiente, minando la capacità del paese di fornire cure sanitarie eque e adeguate. 

 

Questo problema si intreccia con le tensioni demografiche, generando una crisi che richiede interventi urgenti. 

Le criticità sottolineate non solo mettono a rischio l'efficienza del sistema sanitario, ma compromettono anche il diritto fondamentale dei cittadini a ricevere cure appropriate e tempestive.

 

Le Sfide Demografiche: Un Futuro Invecchiato

L'Italia si trova ad affrontare un calo demografico significativo. 

Secondo le proiezioni, la popolazione diminuirà dell'8% passando da 59 milioni nel 2022 a 54,4 milioni entro il 2050, con oltre il 35% degli italiani che avranno più di 65 anni. 

I bambini sotto i 14 anni rappresenteranno solo l'11,7% della popolazione. 

 

Questo invecchiamento della popolazione aumenterà la domanda di cure sanitarie, mettendo a dura prova un sistema già compromesso. 

A fronte di una popolazione sempre più anziana, cresce l'urgenza di riforme mirate che possano sostenere l'aumento della domanda di servizi assistenziali e sanitari.

 

La Frammentazione dei Dati Sanitari

Uno dei principali ostacoli individuati da The Lancet è l'assenza di un sistema centralizzato per la gestione dei dati sanitari. 

 

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), introdotto per tracciare le storie cliniche dei pazienti, è inefficace a causa della mancanza di interoperabilità tra le regioni. 

 

La governance sanitaria decentralizzata, con 20 regioni che adottano politiche e tecnologie diverse, è alla radice di questa frammentazione. 

 

L'incapacità di creare un sistema unificato di gestione dei dati rende complesso non solo garantire la continuità delle cure, ma anche rispondere a emergenze sanitarie di vasta scala.

 

Sistemi obsoleti e incompatibili: 

Molti ospedali utilizzano infrastrutture datate che rendono il trasferimento di informazioni un processo manuale e laborioso. Questa obsolescenza tecnologica ostacola l'efficienza operativa e rallenta l'erogazione di cure efficaci.

 

Disparità regionali: 

I pazienti del Sud sono costretti a spostarsi verso il Nord per ricevere cure adeguate, generando un costo di mobilità sanitaria di circa 3,3 miliardi di euro l'anno. 

Tale fenomeno non solo aggrava le disparità socioeconomiche, ma sottolinea l'inequilibrio strutturale tra le diverse aree del paese.

 

Ostacoli alla ricerca: 

L'assenza di una piattaforma unica impedisce lo svolgimento di studi multicentrici e di alta qualità. Ciò limita l'avanzamento scientifico e ostacola l'implementazione di nuove strategie terapeutiche.

 

Investimenti in Sanità Digitale: Un Opportunità Mancata?

Nel 2022, l'Italia ha speso 1,8 miliardi di euro per l'assistenza sanitaria digitale, con un aumento del 7% rispetto all'anno precedente. 

Tuttavia, non è ancora chiaro se questi fondi siano stati pienamente utilizzati e come siano stati spesi, in particolare in relazione alle cartelle cliniche elettroniche e all'integrazione dei sistemi sanitari regionali e nazionali. 

 

Solo il 42% delle cliniche ha dichiarato di avere un sistema di acquisizione dati elettronico attivo in tutti i reparti. 

 

Questa inefficienza evidenzia come, nonostante gli investimenti, il potenziale della digitalizzazione rimanga largamente inespresso. Migliorare l'utilizzo di tali risorse è cruciale per aumentare l'efficacia del Fascicolo Sanitario Elettronico e garantire una maggiore interoperabilità tra le regioni. 

Se non affrontata, questa situazione potrebbe perpetuare la frammentazione e limitare le capacità di innovazione del sistema sanitario.

 

L'Impatto della Pandemia e le Lezioni Apprese

La pandemia di COVID-19 ha evidenziato le lacune del sistema. 

La mancanza di integrazione ha ritardato l'identificazione di correlazioni tra comorbidità e gravità dell'infezione, ostacolando una risposta nazionale efficace. 

Questo ha acuito le disuguaglianze regionali, penalizzando le aree più vulnerabili. 

La sfiducia pubblica nel governo aggrava ulteriormente il problema, con oltre 90.000 italiani che si rifiutano di condividere i propri dati sanitari a causa di preoccupazioni sulla privacy, un sentimento amplificato durante la pandemia. 

 

Mentre l'Europa ha abbracciato la cosiddetta “base giuridica dell'interesse legittimo”, consentendo l'uso dei dati sanitari per la ricerca e l'innovazione senza basarsi esclusivamente sul consenso individuale, la legislazione restrittiva e la frammentazione regionale dell'Italia ostacolano questi sforzi, non riuscendo a bilanciare i diritti alla privacy con l'interesse pubblico a migliorare l'assistenza sanitaria. 

La mancata gestione di questa sfiducia potrebbe ostacolare ulteriormente la capacità del paese di innovare e di rispondere a future crisi sanitarie.

 

Le Proposte di Riforma che potrebbero aggravare la crisi

Una riforma appena proposta minaccia di peggiorare ulteriormente la situazione. 

La legge sull'autonomia differenziata, se approvata, decentralizzerà ulteriormente la governance sanitaria, approfondendo la frammentazione e le disparità tra regioni invece di promuovere una raccolta e una condivisione armonizzate dei dati. L'armonizzazione legislativa a livello nazionale è essenziale per stabilire una rete di dati sanitari unificata in Italia. 

 

Questo approccio supporterà l'interoperabilità dei dati, la telemedicina e la digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, sfruttando al contempo iniziative europee.

 

The Lancet sottolinea infatti la necessità di un’armonizzazione legislativa a livello nazionale per superare la frammentazione e promuovere un sistema sanitario digitale e integrato. 

 

Tra le iniziative europee che potrebbero essere sfruttate vi sono:

  • Data Governance Act: Promuove una condivisione sicura ed etica dei dati.
  • European Health Data Space: Mira a facilitare l'assistenza sanitaria transfrontaliera e a favorire la ricerca.
  • AI Act: Regola l'uso di intelligenza artificiale trasparente e affidabile nella sanità.

 

Una Chiamata all'Azione

L'Italia è a un bivio. 

Senza interventi strutturali, le disparità aumenteranno, i trattamenti saranno ritardati e la capacità di affrontare future crisi sanitarie sarà compromessa. 

Al contrario, una riforma sistemica potrebbe non solo rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione, ma anche ridurre i costi e migliorare l'equità nell'accesso alle cure. 

Una strategia nazionale ben definita e coordinata potrebbe rappresentare il punto di svolta per un sistema sanitario più efficiente e inclusivo.

 

La crisi del sistema sanitario italiano è un problema complesso che richiede un approccio olistico e collaborativo. 

 

Come sottolinea The Lancet, è essenziale agire ora per garantire un futuro sostenibile per la salute di tutti gli italiani. 

 

Questo futuro dipenderà dalla capacità del paese di unire tecnologia, politiche inclusive e una visione strategica a lungo termine.

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