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Il Numero Chiuso e gli ECM: gli affari a scapito di una buona sanità. Intervista al prof. Giansalvo Sciacchit

2024-11-10 06:00

Elisa Petrillo

Notizie, Interviste ed Opinioni,

Il Numero Chiuso e gli ECM: gli affari a scapito di una buona sanità. Intervista al prof. Giansalvo Sciacchitano

Tre domande capitali: alle quali è ora di rispondere

A che serve il numero chiuso in Medicina?

“A nessuno! Solo a chi vende i corsi di preparazione per l'ammissione.”

 

Funziona la formazione dei medici con il sistema degli ECM?

“Ovviamente non è questo il metodo per garantire la preparazione dei sanitari che deve essere un valore assoluto ed invece è stato trasformato nell'ennesimo affare in mano a pochi e spesso insospettabili.”

 

Perché è diventato così drammatico il problema delle liste d'attesa?

“Semplice, perché una volta c'erano medici a sufficienza ed oggi col meccanismo infernale del numero chiuso non se ne formano abbastanza. Aggravato dal fatto che si sta alimentando un sistema privatistico che rischia di diventare patologico, favorendo non una sana concorrenza ma solamente logiche speculatorie che si nutrono dell'irresponsabile smantellamento di quella Sanità Pubblica che era un vanto mondiale dell'Italia.”

 

Tre domande capitali, alle quali risponde in maniera schietta, come al solito, uno dei maggiori conoscitori a livello nazionale dei meccanismi ordinistici e della sanità in generale: il Prof. Giansalvo Sciacchitano, già Presidente dell'Ordine dei Medici di Catania e consigliere ENPAM, protagonista di fondamentali battaglie per ricondurre ad un minimo di ragionevolezza un sistema, quello della rappresentanza dei medici, che ormai tutto fa tranne che gli interessi dei suoi iscritti e degli utenti.

 

Ma su questo torneremo, intanto ascoltiamolo:

Come si è Arrivati al Numero Chiuso

Il sistema di numero chiuso per la facoltà di Medicina ha origine da un cambiamento radicale avvenuto nel 1969, quando l'accesso alla facoltà venne aperto a tutti i possessori di un diploma di maturità, indipendentemente dal tipo di scuola superiore frequentata. 

In precedenza, infatti, l'ingresso era limitato solo ai diplomati dei licei classico e scientifico. Questo cambiamento ha portato a un notevole aumento del numero di studenti iscritti, generando importanti conseguenze nel campo medico.

 

Nel 1987 il numero chiuso venne formalmente introdotto da un decreto dell'allora Ministro della Pubblica Istruzione, Ortensio Zecchino. 

 

Tuttavia, il numero degli iscritti veniva determinato sulla base della capacità delle università di formare medici e non sul reale fabbisogno di sanitari sul territorio. Solo nel 1999 tale decreto divenne legge, consolidando così l'attuale sistema di accesso regolamentato.

 

Questo approccio ha creato un divario significativo tra il numero di medici formati e le necessità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Conseguenze Attuali del Numero Chiuso

Carenza di Medici e Problemi nel Sistema Sanitario

La carenza di medici è diventata una problematica cronica che affligge il sistema sanitario italiano. 

 

Secondo le stime dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e della Fondazione Gimbe, entro il 2027 si prevedono 29.000 pensionamenti di medici con età media di 65 anni. 

A fronte di questo dato, la capacità di sostituzione attraverso nuovi specialisti è estremamente limitata.

 

Nel contesto attuale, mancano circa 3.114 medici di famiglia in tutta Italia e si stima che entro il 2026 circa 11.439 medici raggiungeranno l'età pensionabile di 70 anni. Questa situazione sta già incidendo pesantemente sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini, con liste d'attesa in crescita e una sempre più frequente chiusura di servizi sanitari.

 

Situazione Critica in Sicilia

La regione Sicilia è una delle più colpite dal problema della carenza di medici. 

Si prevede un ammanco netto di 2.251 specialisti entro il 2025. 

Le specialità più colpite saranno quelle di emergenza urgenza (-356 medici), anestesia e rianimazione (-153), e pediatria (-471). 

 

Questa situazione impone un carico di lavoro massacrante ai pochi medici rimasti, costringendoli a turni eccessivi e causando stress e burnout.

 

La carenza di personale ha costretto molte strutture sanitarie a ricorrere a soluzioni temporanee, come i cosiddetti "medici a gettone", spesso giovani e inesperti assunti da cooperative private a costi elevati, creando un sistema sanitario diseguale e con personale meno stabile.

Chi sono i Responsabili?

È facile attribuire la colpa alla politica, ma la responsabilità è più complessa e coinvolge anche le istituzioni sanitarie e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici

 

Secondo il presidente della Federazione, Filippo Anelli, la situazione è frutto di "decenni di errata programmazione". Tuttavia, la stessa Federazione non è stata esente da critiche per la sua apparente passività nel sollevare il problema negli anni precedenti.

 

Le stesse lobby del settore medico sembrano avere un interesse nella conservazione dello status quo, approfittando della situazione con la proliferazione di corsi preparatori per i test di ingresso e del business dei corsi ECM per l'aggiornamento obbligatorio dei medici.

Cosa Fare per il Futuro?

È evidente che il sistema del numero chiuso non ha risposto alle necessità del Paese. 

Serve una nuova programmazione che tenga conto non solo della capacità formativa delle università, ma anche delle esigenze del SSN. 

In assenza di interventi strutturali, si rischia di continuare ad alimentare una spirale di carenze, con ricadute negative su tutta la popolazione.

L'adozione di modelli formativi che coinvolgano anche le strutture ospedaliere nel processo di formazione potrebbe essere una soluzione da esplorare per aumentare la capacità di formare nuovi medici, così come è fondamentale rivedere le regole per l'accesso alla professione in modo da renderlo più equo e rispondente alle reali esigenze del territorio.

 

Il numero chiuso è un tema complesso, con radici storiche profonde e conseguenze significative per la sanità italiana. Affrontare le sfide che ne derivano richiede coraggio politico e una forte volontà di cambiamento da parte delle istituzioni e degli attori coinvolti. 

 

L'obiettivo deve essere quello di garantire un sistema sanitario efficiente e capace di rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia e che necessita di cure sempre più specializzate.

 

È tempo di una vera riforma del sistema di accesso a Medicina e di una pianificazione sanitaria che sia finalmente al servizio dei cittadini e non di interessi di parte.

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