logo

Testata registrata al tribunale di Catania

CONTATTI

 

redazione@sudsalute.it
direttore@sudsalute.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

logo
la comunicazzione come la facciamo noi 300x250.jpeg

facebook
instagram
whatsapp

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

[2024-11-14 06:48] Sicilia: pazienti diabetici trattati diversamente dal resto d'Italia Redazione [2024-11-13 06:00] La 'Vitiligine Week' arriva in Sicilia: incontri gratuiti con i dermatologi Redazione [2024-11-12 06:00] L'Arnas Garibaldi mira a ottimizzare i percorsi integrati tra ospedale e territorio nell'area medica Redazione [2024-11-11 06:00] Donazione del Cordone Ombelicale in Sicilia: un Gesto di Solidarietà che Salva Vite Redazione [2024-11-10 06:00] Il Numero Chiuso e gli ECM: gli affari a scapito di una buona sanità. Intervista al prof. Giansalvo Sciacchitano Elisa Petrillo [2024-11-09 06:00] I Vantaggi della Realtà Aumentata nella Sanità: una Rivoluzione Tecnologica per che offre enormi prospettive per diagnosi e cure Redazione

LA TESTATA:

 

Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010

PIVA 04818090872 - ROC 180/2021
Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. 

95121 Catania

e se sudpress tornasse di carta (1)
newspaper-background-concept (1).jpeg

Ennesima aggressione in pronto soccorso di Catania: infermiere colpito, il Nursind chiede interventi concreti

2024-10-22 07:00

Elisa Petrillo

Notizie, Interviste ed Opinioni,

Ennesima aggressione in pronto soccorso di Catania: infermiere colpito, il Nursind chiede interventi concreti

Intervista al Segretario Territoriale del Nursind Salvatore Vaccaro

Un pugno in pieno volto. 

È così che un paziente ha scelto di rispondere all’attesa per le cure nel pronto soccorso dell’ospedale San Marco di Catania, colpendo brutalmente un infermiere. 

 

Questo ennesimo atto di violenza nei confronti del personale sanitario non è solo un gesto di rabbia isolato, ma il sintomo di un sistema ormai sull’orlo del collasso. 

 

L’infermiere, ferito e soccorso dai colleghi, se la caverà con tre giorni di prognosi, ma il danno è ben più profondo: la paura di lavorare in sicurezza è diventata una costante per chi opera in prima linea.

 

Il maggior sindacato delle professioni infermieristiche, il Nursind, ha reagito con forza, sottolineando la necessità di un'applicazione rigorosa delle nuove normative contro le aggressioni in ospedale, che prevedono oggi l’arresto immediato per chi attacca il personale sanitario.

 

Abbiamo incontrato Salvatore Vaccaro, segretario territoriale del Nursind Catania, per analizzare la situazione.

 

Quali sono le principali preoccupazioni del personale sanitario in merito alle aggressioni? 

“Il timore è palpabile. Purtroppo, siamo di fronte a una situazione che si ripete con una frequenza allarmante. Gli operatori sanitari, specialmente nei pronto soccorso, sono quotidianamente esposti a episodi di violenza verbale e fisica. C’è una percezione crescente di insicurezza e questo impatta negativamente non solo sul benessere del personale, ma anche sulla qualità delle cure offerte ai pazienti. Abbiamo infermieri che entrano in turno con la paura di subire aggressioni”.

 

Le nuove normative per chi aggredisce il personale sanitario sono sufficienti? 

“Le nuove norme sono un passo importante, ma da sole non bastano. È fondamentale che vengano applicate con fermezza”.

 

In prefettura è stato convocato un tavolo  di discussione come mai non eravate presenti?  

“Il Nursind non è stato invitato a partecipare al tavolo in Prefettura. Questo ci preoccupa, perché chi rappresenta gli infermieri dovrebbe avere voce in capitolo quando si discute di sicurezza sui luoghi di lavoro. Le aggressioni non sono solo il frutto di singoli episodi di violenza, ma anche di carenze strutturali. I pronto soccorso sono spesso intasati perché il territorio non risponde adeguatamente ai bisogni sanitari, costringendo i pazienti a rivolgersi agli ospedali per problemi che potrebbero essere risolti altrove. La rabbia e la frustrazione dei pazienti, sommata ai lunghi tempi di attesa, spesso sfociano in episodi di violenza. Il sindacato continuerà a monitorare la situazione e a fare pressioni affinché non solo vengano applicate le nuove norme, ma si intervenga anche sulle criticità del sistema sanitario che aggravano questa problematica”.

Concessionaria pubblicitaria

schermata 2024-09-15 alle 17.49.05