Concluso a Roma il XIX Forum Meridiano Sanità con Focus su Prevenzione e Innovazione del Sistema Sanitario
Un Bilancio sulla Prevenzione e la Salute Pubblica
Esperti e stakeholder del settore sanitario hanno discusso le sfide e le strategie per rafforzare il sistema sanitario italiano.
In particolare, l'attenzione si è concentrata sulle disparità territoriali e sul ruolo cruciale della prevenzione per promuovere un invecchiamento sano e attivo.
Disparità Regionali nella Sanità e nei LEA
I dati presentati al Forum, contenuti in un dossier di 428 pagine che riportiamo integralmente in calce, rivelano che solo 13 regioni italiane rispettano i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in tre aree: prevenzione collettiva e salute pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera . Le aree di prevenzione e assistenza distrettuale sono quelle che mostrano le criticità maggiori, mentre l'area ospedaliera registra miglioramenti continui, con un aumento del punteggio in tutte le regioni, ad eccezione della Valle d'Aosta.
Prevenzione: un sistema sanitario più sostenibile?
In apertura del Forum, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sottolineato che investire nella prevenzione è una strategia necessaria per garantire la sostenibilità del sistema sanitario italiano.
Daniela Bianco, Partner di The European House - Ambrosetti, ha spiegato che, nonostante i numerosi benefici sociali ed economici della prevenzione, questa occupa ancora un ruolo marginale nel Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine 2025-2029 .
“La spesa sanitaria e, in particolare, la prevenzione, dovrebbero essere considerate un investimento in sicurezza sociale”, ha dichiarato Bianco, aggiungendo che una maggiore flessibilità consentirebbe agli Stati Membri di investire più liberamente in settori strategici.
La Percezione degli Italiani sulla Prevenzione: solo il 23% si dichiara proattivo
Secondo un sondaggio di Meridiano Sanità in collaborazione con Swg , solo il 23% degli italiani si considera molto proattivo nei confronti della prevenzione.
Le barriere economiche, la percezione di buona salute e la mancanza di tempo sono i principali ostacoli che limitano la partecipazione degli italiani alle attività preventive.
Fattori di rischio e stili di vita
Il sondaggio ha evidenziato che:
- Solo il 18% degli italiani dichiara di non avere nessun fattore di rischio legato ad alcol, tabacco, alimentazione non equilibrata e sedentarietà.
- Un altro 18% presenta almeno 3 fattori di rischio , con una percentuale elevata tra i giovani della Gen Z e gli abitanti di piccole comunità.
La Prevenzione Oncologica: Screening Ancora Insufficienti
Nonostante le campagne di sensibilizzazione, rimane alta la percentuale di italiani che non si sottopongono regolarmente agli screening oncologici :
- 30% tra i 50 ei 70 anni non ha mai eseguito uno screening del colon-retto.
- Il 15% delle donne di età compresa tra i 25 ei 64 anni non ha mai effettuato uno screening della cervice uterina.
- Circa il 40% dei cittadini non si sottopone a screening oncologici da oltre un anno.
Aderenza alle campagne vaccinali: Un passo avanti
L'indagine ha evidenziato una crescente adesione alle campagne di vaccinazione contro il pneumococco, l'Herpes Zoster e l'HPV , specialmente tra le donne. Tra i giovani, emerge una propensione in aumento verso la vaccinazione, che potrebbe incrementarsi ulteriormente con una migliore comunicazione .
Il Ruolo della Comunicazione nella Prevenzione Sanitaria
Quasi l' 80% degli intervistati ritiene che le informazioni sulla prevenzione siano insufficienti, confuse o contraddittorie. Questa percezione varia in base all'età: i Boomers preferiscono un contatto diretto con medici e farmacisti, mentre i giovani sono più attratti dalla comunicazione attraverso eventi e social network .
Prevenzione e Digitalizzazione: verso un sistema più efficiente?
Le regioni italiane si stanno attivando per sviluppare campagne di prevenzione mirate. Oltre a utilizzare i tradizionali siti web regionali , molte regioni sfruttano anche i social network per raggiungere un pubblico più ampio, e alcuni territori stanno introducendo app per la salute . Tuttavia, rimangono criticità significative nell'allocazione delle risorse dedicate alla prevenzione.
Conclusioni del Forum: Le Proposte di Meridiano Sanità
Dal Forum sono emerse diverse proposte, tra cui:
- Aumentare gli investimenti in prevenzione : portare la quota destinata alla prevenzione dal 5% al 7% del Fondo Sanitario Nazionale.
- Rafforzare la collaborazione tra enti : coinvolgere scuole, aziende e farmacie per promuovere la salute pubblica.
- Superare la distinzione tra indicatori CORE e non-CORE per monitorare meglio le performance sanitarie regionali.
Il Forum Meridiano Sanità ha quindi sottolineato l'importanza di una strategia integrata che unisce politiche sanitarie, industriali e sociali. L'Italia deve investire in prevenzione , digitalizzazione e partnership pubblico-privato per affrontare le sfide future e garantire un sistema sanitario efficiente e sostenibile.
Focus sui dati relativi alla Regione Sicilia: sotto la media in tutti gli indicatori
Se sin qui una sintesi nazionale, non pochi sono i dati contenuti nel dossier che rivelano le criticità irrisolte relative alla sempre più difficile situazione siciliana.
La regione Sicilia, come molte altre aree d'Italia, ha affrontato sfide significative negli ultimi anni in ambito sanitario, con diversi indicatori che riflettono una situazione troppo spesso negativa.
Proviamo quindi a riassumere i principali dati relativi alla Sicilia, ponendoli in relazione con quelli delle altre regioni italiane per valutare la performance del sistema sanitario siciliano sia in valori assoluti che relativi.
L'obiettivo è fornire una panoramica esaustiva delle sfide affrontate dalla Sicilia e delle opportunità per migliorare i servizi sanitari, puntando a un miglioramento complessivo della qualità di vita dei cittadini.
Negli ultimi anni, la sanità pubblica è stata messa a dura prova da eventi globali come la pandemia da COVID-19, che ha esacerbato criticità esistenti e portato alla luce nuove problematiche.
La Sicilia, in particolare, ha mostrato delle fragilità strutturali che richiedono attenzione e interventi mirati. Queste difficoltà sono accentuate da una gestione delle risorse che deve essere migliorata per rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione.
Spesa Sanitaria e Bilancio Regionale
La Sicilia ha riportato un disavanzo di bilancio significativo nel 2022, pari a 247,8 milioni di euro, risultando la seconda regione con il maggior deficit dopo la Provincia Autonoma di Bolzano.
In termini comparativi, solo sei regioni hanno registrato un avanzo o pareggio di bilancio, evidenziando così una problematica diffusa a livello nazionale.
Questo deficit è indicativo di una difficoltà sistemica nella gestione delle risorse, che non permette di coprire adeguatamente i costi sanitari, soprattutto in presenza di una domanda crescente di servizi.
A livello di spesa sanitaria pubblica pro capite, la Sicilia si colloca in una posizione negativa rispetto alle altre regioni italiane, con un valore pari a 2.183 euro pro capite.
Questo è inferiore alla media nazionale di 2.241 euro e significativamente più basso rispetto alle regioni del Nord come la Valle d'Aosta e la Provincia Autonoma di Bolzano, che registrano valori superiori ai 2.700 euro pro capite.
La disparità tra Nord e Sud in termini di spesa sanitaria è un problema noto che incide direttamente sulla qualità e sulla quantità delle prestazioni offerte, soprattutto nei contesti più svantaggiati.
La necessità di una riallocazione delle risorse e di un maggiore finanziamento per le regioni del Sud appare evidente, poiché una maggiore spesa pro capite consentirebbe di migliorare le infrastrutture sanitarie e offrire servizi più efficaci alla popolazione. Occorre anche una migliore capacità di pianificazione del bilancio regionale per evitare disavanzi futuri.
Punteggi del Sistema di Garanzia (NSG)
La valutazione del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) mette in luce gravi criticità nella sanità siciliana.
Nel 2022, la Sicilia ha ottenuto un punteggio medio di 47,18 nell'area della Prevenzione, risultando tra le regioni con i risultati più bassi insieme a Calabria e Sardegna.
Questo punteggio riflette una serie di inefficienze che compromettono la capacità della regione di prevenire malattie e promuovere la salute pubblica, indicando la necessità di interventi strutturati e di lungo termine per migliorare i servizi di prevenzione.
Anche l'area Distrettuale ha riportato un punteggio piuttosto basso di 58,04, registrando carenze significative nei servizi territoriali e preventivi. I servizi distrettuali sono fondamentali per garantire l'assistenza di base e il coordinamento delle cure, e un punteggio basso in questo settore indica che molti cittadini potrebbero non ricevere l'assistenza necessaria in tempi adeguati.
Spesa per i Gas Medicinali
La Sicilia è la regione con il maggiore disavanzo assoluto nella spesa per i gas medicinali, con un superamento del tetto di spesa di circa 12 milioni di euro.
Questo dato evidenzia come la regione non sia riuscita a contenere le spese in ambito farmaceutico, mostrando così una situazione problematica nella gestione dei costi sanitari.
I gas medicinali, come l'ossigeno, sono essenziali per molte procedure ospedaliere e per il trattamento di pazienti con patologie respiratorie croniche, ma sono solo uno dei costi relativi all'uso di presidi medici e farmaci che in Sicilia registra valori nettamente superiori rispetto alla media nazionale, con un evidente controllo inadeguato della spesa che porta a inefficienze e sprechi di risorse preziose.
Per ridurre questo disavanzo, sarebbe necessario implementare delle strategie di ottimizzazione della gestione della spesa farmaceutica, ad esempio migliorando la logistica di distribuzione, introducendo nuove tecnologie per ridurre i consumi e monitorando costantemente le necessità reali degli ospedali e delle strutture sanitarie. Una gestione più oculata potrebbe ridurre i costi senza compromettere la qualità delle cure offerte.
Indicatori di Salute della Popolazione
Gli indicatori di salute della popolazione giovanile in Sicilia sono motivo di preoccupazione.
Il tasso di eccesso ponderale tra i bambini e adolescenti siciliani è tra i più elevati d'Italia, raggiungendo il 36,5%, ben al di sopra della media delle regioni del Nord come la Lombardia (16,1%).
Questo trend suggerisce la necessità di interventi mirati per promuovere stili di vita più salutari tra i giovani siciliani.
Un'elevata percentuale di sovrappeso e obesità in età giovanile rappresenta un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di malattie croniche come il diabete e le patologie cardiovascolari in età adulta.
La promozione di stili di vita salutari dovrebbe includere programmi di educazione alimentare nelle scuole, incentivi alla pratica di attività fisica e campagne di sensibilizzazione rivolte alle famiglie. Inoltre, sarebbe utile una maggiore collaborazione tra scuole, famiglie e istituzioni sanitarie per creare un ambiente che faciliti l'accesso a opzioni di vita sana, come mense scolastiche con menu bilanciati e spazi pubblici adeguati per l'attività fisica.
Anche il tasso di adesione alle campagne di screening per la prevenzione delle principali patologie risulta inferiore rispetto alla media nazionale. Questa bassa partecipazione riduce l'efficacia degli interventi di prevenzione e aumenta il rischio di diagnosi tardive, con conseguenti costi più elevati per il sistema sanitario e una minore qualità di vita per i pazienti. Un miglioramento dei servizi di prevenzione e screening potrebbe ridurre la prevalenza delle malattie e migliorare l'aspettativa di vita.
Conclusioni
La sanità siciliana si trova ad affrontare sfide significative che richiedono un intervento deciso sia in termini di gestione delle risorse che di programmazione sanitaria.
Il confronto con le altre regioni italiane mette in evidenza alcune criticità strutturali che incidono negativamente sugli indicatori di salute e sulla sostenibilità del sistema sanitario regionale.
Un'azione coordinata e una visione a lungo termine sono necessarie per superare questi problemi e migliorare la qualità della vita dei cittadini siciliani.
Occorre un potenziamento della gestione delle risorse finanziarie, migliorando il monitoraggio della spesa e assicurando che i fondi siano utilizzati in modo efficace per ottenere risultati tangibili in termini di salute pubblica.
È fondamentale ridurre le disuguaglianze tra regioni, assicurando che anche le aree meno avvantaggiate come la Sicilia possano offrire servizi sanitari di qualità pari a quelli delle altre parti del Paese.
Prossimi Passi
È essenziale puntare a una maggiore efficienza nella gestione delle risorse sanitarie, soprattutto in termini di prevenzione e controllo della spesa farmaceutica.
Interventi di educazione sanitaria rivolti alle fasce più giovani potrebbero contribuire a migliorare gli indicatori di salute della popolazione, riducendo l'incidenza di condizioni di rischio come l'obesità giovanile.
Inoltre, è necessario investire nella formazione del personale sanitario e migliorare l'infrastruttura tecnologica, affinché la sanità siciliana possa rispondere adeguatamente alle sfide future, garantendo una copertura sanitaria equa ed efficace per tutti i cittadini.
Un ulteriore elemento fondamentale è l'aumento della consapevolezza da parte dei cittadini sull'importanza della prevenzione e delle buone abitudini di vita.
Sensibilizzare la popolazione sull'adesione agli screening e sulla promozione di comportamenti salutari è cruciale per migliorare il benessere collettivo.